1930 | gennaio | 06/01/1930 | Svizzera | Lettera di Olivetti (Silone) ad Ercoli (Togliatti), in risposta ad una lettera del 2 gennaio: nell’articolo (non ancora pubblicato, ma discusso nell’ufficio politico) “non ho detto tutto quello che penso sui rapporti tra riformismo e fascismo”; annunzia che svilupperà l’argomento in un secondo scritto, ma precisa che non è più possibile “scrivere qualcosa sul fascismo raccogliendo il consenso di tutti i compagni”. Aggiunge : “la mia salute non è florida…probabilmente saro’ costretto a subire il pneumotorace”. |
1930 | gennaio | 08/01/1930 | Davos | Scrive a Romolo che deve diminuire i già magri invii mensili di denaro, perchè si trova economicamente molto male. E’ malato e, assieme a Gabriella, riesce a procurarsi solo lavori occasionali. |
1930 | gennaio | 15/01/1930 | Svizzera | Fa pervenire al Comitato Centrale la propria dichiarazione di voto (sarà pubblicata su Stato Operaio in aprile) sul progetto Longo di costituzione di un centro interno politicamente qualificato e sul contro-progetto di Tresso/Leonetti/Ravazzoli. E’ contrario alla proposta di Longo, ma non concorda con i tre. Il 1 marzo, in vista della riunione del Comitato centrale del Pcd’I a Liegi, invia una nuova dichiarazione, con la quale ritira quella precedente. |
1930 | febbraio | 25/02/1930 | Lugano | Documento datato 25 febbraio 1930, conservato nell’Archivio di Stato, senza recare né pseudonimo né codice: “dopo un lungo silenzio, mi faccio vivo per ricordarle che non l’ho dimenticato. Sono riuscito a rintracciare il noto Tranquilli, che vive qui, in una casa di cura…. domani le mando l’indirizzo del Tr. avrei bisogno di parlarle, ma subito, per coordinare la mia linea di condotta. … sembra che il Pasquini [cioè Silone/Tranquilli], appoggiato da Ravazzoli, Tresso, Leonetti …voglia provocare una scissione nel suo partito. Egli è ancora incerto sull’opportunità del momento”. |
1930 | marzo | Davos | Leonetti lo incontra nel sanatorio e discute della prossima riunione del Comitato Centrale del partito, a Liegi , il 20 marzo. | |
1930 | marzo | 20/03/1930 | Nella riunione del Comitato Centrale del partito comunista, che si tiene a Liegi il 20 marzo 1930, è estromesso dal comitato stesso. E’, quindi, colpito più duramente del gruppo di opposizione stesso (Leonetti/Tresso/Ravazzoli). | |
1930 | aprile | 13/04/1930 | Lettera firmata ‘Silvestri’, all’apparenza autografa di Silone, indirizzata apparentemente al funzionario Guido Bellone, responsabile dell’Ufficio speciale della divisione politica del Ministero degli Interni, in cui si manifesta una grande crisi politica e ideologica. | |
1930
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aprile | Davos | Riceve in sanatorio la visita di Longo ed ascolta una nuova serie di inviti alla disciplina di partito. Il 28 aprile Longo riferisce all’ufficio politico sull’esito del colloquio, lasciando intendere di considerare positivamente concluso il “caso Pasquini”. | |
1930 | luglio | Davos | Rispondendo a Leonetti, racconta, in una lettera, l’andamento dell’incontro con Longo, ma si sbilancia ad avvertire che vi sono informatori della maggioranza sia presso Tasca che presso il gruppo dei tre e a consigliare misure di sicurezza contro i provocatori della maggioranza. Un anno dopo, nell’aprile 1931, questa lettera sara’ pubblicata sul “Bollettino dell’opposizione” (organicamente trotzkista). Silone ammettera’ di aver commesso, scrivendola, un errore, ma chiarisce che essa non comportava alcuna adesione al trotzkismo. | |
1930 | luglio | Davos | Tresso gli scrive, chiedendogli di aderire alla frazione trotzkista (Tresso, Leonetti e Ravazzoli). Silone non risponde, ma Gabriella scrive alla propria sorella (moglie di Tresso) chiarendo che Silone non accetta le condizioni di una opposizione che, mentre si è ribellata alle imposizioni del partito, ha poi accettato le imposizioni di Trotzky. | |
1930 | agosto | 05/08/1930 | Togliatti gli scrive, il 5 agosto 1930, chiedendo un gesto di pubblica dissociazione dai tre (Tresso, Leonetti e Ravazzoli). | |
1930 | agosto | Davos | Tresso gli scrive nuovamente, chiedendogli di condannare la politica della maggioranza del partito. Silone non risponde, ma Gabriella scrive alla propria sorella (moglie di Tresso) chiarendo che Silone ha assunto un atteggiamento di resistenza contro la svolta politica del partito, ma non per questo puo’ aderire alla linea trotzkista. | |
1930 | settembre | Zurigo | Risponde alle sollecitazioni dell’ufficio politico del Partito comunista d’Italia, con due lettere, di cui la prima critica la stessa maggioranza e la seconda esprime un atto di generica solidarietà al partito. L’ufficio politico respinge la dichiarazione di solidarietà, perchè il partito non ne ha bisogno e pone la questione al Comitato Centrale, senza, per ora, espellerlo. | |
1930 | settembre | Ascona | E’ al villaggio montano di Fontana Marina, vicino ad Ascona. Entra in contatto con intellettuali e artisti tedeschi. | |
1930 | settembre | 05/09/1930 | La polizia registra una nota del 30 agosto 1930 nella quale si da’ notizia che “Tranquilli risulta essere stato espulso, con Leonetti, dal Partito comunista nel giugno u.s. perchè facente parte della destra del partito…ha aderito al gruppo comunista di opposizione”. | |
1930 | ottobre | 29/10/1930 | Zurigo | In una lettera a Tasca pensa di organizzare a Zurigo “un buon gruppo” (architetti e tecnici) della rivista parigina Monde diretta da Henri Barbusse. |
1930 | novembre | Zurigo | Continua, assieme a Gabriella, a fare i piu’ svariati e saltuari mestieri: dattilografo, insegnante di italiano, traduttore. | |
1930 | dicembre | 02/12/1930 | In una lettera a Tasca pensa a un “progetto di libreria italiana cooperativa”. Lo informa di nuovo circa il libro sul fascismo che sta scrivendo (il 17 novembre aveva inviato a Tasca i primi capitoli), ha scritto il testo essenzialmente “con obiettivi …finanziari. Se potessi ricaverne il necessario per viver 5-6 settimane, avrei la calma necessaria per cercarmi un’altra sistemazione. Altrimenti, vivendo a regime di minestra, e dormendo, in due, in uno stanzino in cui entra appena una branda, la stessa volontà si infiacchisce. | |
1930 | dicembre | Zurigo | Incontro con Togliatti, nella sede del Soccorso Rosso. Silone firma una “Dichiarazione”, stesa da Togliatti, di solidarieta’ al partito, di condanna dei tre espulsi e di assoluta disciplina verso l’internazionale. La dichiarazione e’ resa pubblica nel gennaio 1931. | |
1930 | dicembre | 23/12/1930 | Scrive al fratello Romolo: “ho fatto un grande sforzo e racimolato cento lire che ti unisco, in aggiunta alle trecento che ti ho gia’ spedito”. | |
1930 | dicembre | 23/12/1930 | Zurigo | E’ arrestato dalla polizia svizzera perchè sprovvisto del permesso di soggiorno. Al momento dell’arresto ha con sè l’indirizzo del capo del socialismo cristiano in Svizzera e nei paesi di lingua tedesca, Leonhard Ragaz, conosciuto nei giorni immediatamente successivi all’arrivo a Zurigo: Silone resterà influenzato dall’incontro con “il primo pensatore socialista religioso”.
Grazie all’aiuto di amicizie svizzere riesce a evitare l’espulsione. Ottiene asilo politico, sotto condizione che si astenga rigorosamente da ogni attività politica e anche da ogni collaborazione giornalistica avente carattere politico. |
1931 | gennaio | 22/01/1931 | Scrive a Tasca riguardo a Fontamara: “attualmente io lavoro…attorno a un romanzo di vita meridionale. Il romanzo sarebbe già finito se una parte del manoscritto e delle note non fosse rimasta sequestrata a Davos presso la pensione alla quale devo ancora dei quattrini…Io scrivo perché negli articoli politici non si può dire tutto. Vi è una parte della realtà che sfugge” | |
1931 | aprile | 14/04/1931 | Davos | In riscontro alla sua dichiarazione contro i tre (pubblicata nel gennaio 1931) sul Bollettino dell’opposizione (trotzkista) viene riprodotta la lettera (del luglio 1930) di Silone a Leonetti in cui racconta l’andamento dell’incontro con Longo dell’aprile 1930, avverte che vi sono informatori della maggioranza sia presso Tasca che presso il gruppo dei tre e consiglia misure di sicurezza contro i provocatori della maggioranza. |
1931 | maggio | 28/05/1931 | Davos | In replica ad un attacco del giornale comunista svizzero in lingua italiana Falce e martello, scrive una lettera all’ufficio politico del Partito comunista, in cui contesta di essere d’accordo con i tre dell’opposizione, duramente criticati, e rivendica la sua permanenza nel movimento comunista come scelta di vita. La lettera è pubblicata su Stato Operaio, con il commento che tale autocritica è del tutto insufficiente e determinerà prossimi provvedimenti del partito. |
1931 | giugno | 06/06/1931 | Dopo un’istruttoria durata tre anni, la sentenza del Tribunale speciale condanna Romolo Tranquilli a 12 anni per “appartenenza al partito comunista illegale e per attività sovversiva”. Sull’essersi dichiarato comunista, aveva scritto a Silone: “Spero di essere stato degno di te. Ho cercato di comportarmi come ho immaginato che ti saresti comportato tu al mio posto”. | |
1931 | giugno | 24/06/1931 | Scrive a Tasca: “Ormai mi sento maturo per l’espulsione” (Uscita di sicurezza: “Lo statuto dei Partiti comunisti, com’è noto, non tollera le dimissioni; esso non conosce che l’espulsione”). | |
1931 | luglio | 04/07/1931 | Davos | La Commissione d’inchiesta su Silone (Longo, Di Vittorio e Grieco, con esponenti del Partito comunista svizzero) chiede una capitolazione completa. Silone, pur di andarsene, si dichiara un “anormale politico, un caso clinico” e viene espulso dal partito. |
1931 | luglio | 04/07/1931 | Basilea | Il Partito comunista svizzero annuncia, a Basilea, l’avvenuta espulsione di Secondino Tranquilli (“Pasquini”) dal Partito comunista. |
1931 | luglio | 29/07/1931 | Scrive a Gabriella Seidenfeld il 29 luglio 1931, pochi giorni dopo l’espulsione dal partito: “Fontamara è ancora nella fase di elaborazione. …. ti avevo detto altre volte che io mi consideravo nel periodo della preparazione. Ora credo che il tempo di produrre è giunto. Qualcosa di nuovo è in me”. | |
1931 | settembre | 06/11/1931 | Scrive a Gabrielle Seidenfeld: “…Il destino ha voluto che, per poter esprimere tutta la sofferenza della nostra epoca, io conoscessi e vivessi anzitutto tutte le miserie, tutte le vergogne, tutti gli entusiasmi, tutte le sconfitte della nostra epoca e che nulla di quello che un uomo può soffrire mi fosse sconosciuto. Ma se io sono ancora vivo….é merito tuo…”. | |
1931 | settembre | 09/09/1931 | Scrive alla nonna a Pescina: “Da Romoletto ho ricevuto una sola lettera e poi basta, mentre senza dubbio mi scrisse se non altro per accusare ricevuta delle raccomandate. Quando non avevo più notizie di Romoletto mi provai a scrivere a qualche parente verso i quali non avevo grande simpatia…”. | |
1931 | Finisce di scrivere Der fascismus, sviluppando temi dei saggi apparsi tra l’autunno 1927 e la primavera 1930 su Stato Operaio.
Ha finito di scrivere Fontamara. Frequenta i coniugi Katzenstein (Nettie sarà nel 1932-33 la traduttrice in tedesco di Fontamara); la scrittrice e pianista Aline Valangin, con cui ha una breve ma intensa relazione. E’ in contatto con il leader dei socialisti svizzeri Hans Oprecht “il protettore più sollecito e disinteressato di quanti di noi [esuli] avessimo bisogno d’aiuto morale, materiale e anche legale”. |