1925 | luglio | 16/07/1925 | Parigi | Arrestato per non aver ottemperato al provvedimento di espulsione, sconta due mesi di detenzione presso il carcere della Santé a Parigi ed è nuovamente espulso dalla Francia il 21 settembre 1925. |
1925 | settembre | Roma | Richiamato in Italia dal Partito e’ assegnato all’Ufficio stampa e propaganda, diretto da Gramsci, con sede a Roma in via Panisperna. | |
1926 | gennaio | Romolo è congedato dal servizio militare e torna a Pescina. | ||
1926 | gennaio | Pescina | Silone torna a Pescina per rivedere il fratello e vi risiede, sotto vigilanza e con perquisizioni, dal 18 gennaio al 6 febbraio 1926. Segue le lotte dei contadini e dei braccianti della Marsica. Il cugino Pomponio Tranquilli ricorda che “nel 1926, all’epoca cioe’ che Romolo si congedo’ da militare, venne qui a Pescina Secondino e fu da allora che vedendo che il fratello si trovava in difficili condizioni per tirare avanti, gli suggerì l’idea di seguirlo. Romolo non si seppe decidere”. | |
1926 | giugno | Romolo è a Roma dove Silone spera possa mettere in pratica il mestiere di tipografo. Inutili tentativi di trovare lavoro. Romolo sta sempre più spesso a Pescina. | ||
1926 | luglio | 07/07/1926 | Roma | Dalle carte del casellario politico risulta che mentre attraversano la Galleria Colonna, “il noto comunista Secondino Tranquilli” e Gabriella Seidenfeld, riconosciuti da un ex-comunista divenuto confidente della polizia, sono fermati e rilasciati, con foglio di via per Pescina. |
1926 | luglio | 26/07/1926 | Il Prefetto dell’Aquila comunica al Ministero che il “comunista schedato Tranquilli Secondino” non si e’ presentato alle autorita’ di P.S. di Pescina, contravvenendo al foglio di via, e che sono state “diramate ricerche per l’arresto”. | |
1926 | settembre | Genova | Prosegue clandestinamente, con il nome di battaglia “Pasquini”, l’ attività politica nel Partito comunista. Dirige l’ufficio nazionale del Pcd’I, denominato “Sap” (stampa, agitazione, propaganda), con sede a Sturla, alla periferia di Genova (soprannominato da Silone “albergo dei poveri”).
Vive e lavora con Gabriella. Guida anche l’”ufficio 2”, struttura verticistica del Partito competente sugli incarichi clandestini (l’ispettore di polizia Nudi definisce ironicamente tale struttura “l’ufficio dei pasquini”). |
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1926 | novembre | Milano | Dopo le leggi eccezionali fasciste, opera clandestinamente per il Partito comunista in varie citta’ del nord. | |
1927 | marzo | Genova | Cooptato nel comitato centrale del Pcd’I . Entra a far parte dell’Ufficio politico. Scrive su L’Unità, su Stato Operaio e su Battaglie Sindacali. | |
1927 | maggio | Mosca | Partecipa, con la delegazione italiana, all’VIII Plenum del Komintern, presente Stalin. Nella riunione ristretta dei capi delegazione, destinata a sancire all’unanimità la condanna di un documento in cui Trotzky aveva denunciato gli errori della politica staliniana in Cina, Silone interviene e mette in risalto che i partecipanti non sono a conoscenza del testo; si oppone risolutamente, con l’adesione di Togliatti, a Stalin, il quale ritira il progetto di risoluzione. I giornali, più tardi, danno egualmente notizia dell’approvazione unanime della risoluzione. Silone, che fino ad allora nelle riunioni s’era comportato con una certa riservatezza, non nutrendo alcuna speciale preferenza per Trotzky più che per Stalin, prende, più volte, a conversare con Trotzky “vecchio leone sul punto d’essere ucciso o catturato”. | |
1927 | maggio | Milano | Di ritorno dall’VIII Plenum del Komintern, mentre infuria l’offensiva della polizia fascista contro i comunisti, mette temporaneamente da parte i suoi dubbi e sta al fianco dei compagni, accettando l’opinione di Tresso: “non possiamo mettere in crisi la nostra lotta contro il fascismi, solo perche’ i russi litigano tra di loro” (cioè Stalin contro Trotzky). | |
1927 | luglio | Svizzera | Nell’estate del 1927 il Centro interno (clandestino) del Partito comunista sta per essere scoperto ed e’ costretto ad abbandonare Genova. L’ufficio di segreteria e l’ufficio stampa si trasferiscono prima a Lugano e poi a Basilea. | |
1927 | agosto | Romolo è a Roma nella vana ricerca di un lavoro; si rivolge a don Orione. | ||
1927 | ottobre | Basilea | Pubblica su Lo Stato Operaio (a firma “Secondino Tranquilli”) la prima parte del saggio “Borghesia, piccola borghesia e fascismo”, nel quale analizza il tessuto sociale del Partito fascista. | |
1927 | ottobre | 24/10/1927 | Risulta, alla polizia, contravventore al foglio di via obbligatorio e residente in Francia, a un recapito non accertato. | |
1927 | novembre | Lugano | Ricercato dalla polizia fascista, ripara in Svizzera. E’ a Lugano, dove si e’ insediato clandestinamente l’Ufficio di segreteria del Partito comunista. Continua a dirigerne l’Ufficio stampa e propaganda e gli incarichi clandestini in Italia. | |
1927 | novembre | 07/11/1927 | A Pescina vengono vendute porzioni di sito e di casa di famiglia: la vendita frutta a Romolo duemila lire. | |
1927 | dicembre | Don Orione ha fatto assumere Romolo come praticante linotipista e correttore di bozze, a Venezia, presso la tipografia emiliana, collegata all’Istituto Artigianelli. Romolo, come vigilato politico, deve presentarsi settimanalmente in questura. |