1965 | maggio | Pubblica (Vallecchi, Firenze, 1965) Uscita di sicurezza, rifiutata da Mondadori. Il saggio autobiografico verrà escluso l’anno seguente dal premio Viareggio (per gli “ingiuriosi apprezzamenti contro Togliatti”: dichiarazione del presidente del premio, Leonida Répaci), ma vince il premio Marzotto. Il direttore dell’Espresso, Arrigo Benedetti, scriverà come “il passato di militante politico impedi’ a Silone d’intonarsi alla figura eterna dello scrittore italiano, che in politica non commette mai errori perche’ sta con tutti”. | ||
1965 | dicembre | Segue l’evoluzione del Pci dopo la morte di Togliatti.
Gli interventi opposti di Amendola e di Ingrao e il loro conclusivo riallineamento con la linea del partito, gli fanno scrivere che si trattava di “illusioni ingiustificate”: il Pci e’ “un colosso fragile” che privilegia la “furberia tattica”. “Dopo aver fatto un passo avanti, questo colosso ne fa regolarmente due indietro… la riforma del comunismo non avra’ luogo”. |
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1966 | giugno | Stati Uniti | Al XXXIV congresso del Pen Club a New York ribadisce, in polemica con Pablo Neruda, il ruolo degli intellettuali (in particolare degli scrittori dissidenti russi Siniavski, Daniel e Pasternak) rispetto al potere. Silone riceve la laurea ad honorem dall’Universita’ di Yale. | |
1966 | agosto | Rocca di Cambio | Inizia a scrivere L’avventura di un povero cristiano in un albergo a Rocca di Cambio. Fa ricerche storiche all’Aquila, nelle biblioteche e nei conventi, gira per i comuni del Fucino, vede vecchi amici. | |
1967 | maggio | Parigi | In una riunione del Congresso per la liberta’ della cultura il direttore esecutivo dell’organizzazione confessa che durante vari anni la provenienza dei fondi erano sedicenti fondazioni dietro le quali stava la Cia. Le notizie sui legami finanziari con la Cia rimbalzeranno in Italia dove Silone e Chiaromonte, che non erano a conoscenza dell’origine vera dei finanziamenti, decideranno di chiudere le pubblicazioni di Tempo Presente. | |
1967 | agosto | Pescasseroli | Termina a Pescasseroli, nell’estate del 1967, L’avventura di un povero cristiano. | |
1968 | marzo | Pubblica L’avventura di un povero cristiano (Milano, 1968). | ||
1968 | settembre | L’avventura di un povero cristiano riceve il premio Super Campiello ed ottiene un grande successo di vendite. | ||
1968 | dicembre | Roma | Con il numero di novembre-dicembre Tempo Presente chiude le pubblicazioni. L’articolo di commiato si intitola “Temi per un decennio”. | |
1969 | marzo | 19/03/1969 | Gerusalemme | Nel discorso di ringraziamento per l’assegnazione del Premio internazionale di letteratura, sviluppa il tema della necessita’ di una societa’ “assolutamente laica” e fa appello agli ebrei, che piu’ di ogni altro popolo hanno conosciuto l’amarezza dell’esilio, a considerare con attenzione la sorte dei profughi palestinesi. |
1969 | maggio | 14/05/1969 | Roma | Dibattito con Milovan Gilas sul destino del comunismo. “Dei molti rispettabili scrittori con i quali mi e’ stata attribuita una sorta di fraternita’ (talora con qualche mio disagio) il nome di Gilas e’ il piu’ giusto: le affinita’ sono reali”. Sono entrambi montanari ed esponenti politici fuorusciti dal comunismo. Silone tende a sottolineare che l’occidente non puo’ essere un modello valido per il postcomunismo. Gilas e’ d’accordo, con la precisazione che e’ valido solo il ruolo primario, nel modello occidentale, della liberta’. |
1969
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maggio
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18/05/1969 | Roma | Segue con interesse le vicende di dom Franzoni, abate di San Paolo, cercando una qualche attuale ripetizione di Celestino. Ma, dopo aver ascoltato qualche predica nell’abbazia, sconsolatamente rileva che l’abate e’ soprattutto un funzionario che vuol passare ad un’altra istituzione. |
1970 | aprile | 30/04/1970 | Roma | In occasione della festa di compleanno organizzata con parenti e amici per festeggiare i settant’anni, appare in non buone condizioni fisiche. |
1970 | Roma | Sergio Quinzio ricorda un suo incontro con Silone nel 1970: “era un uomo di settant’anni gia’ minato dalla malattia, ripiegato in se stesso ed amareggiato dalle vicende familiari.” | ||
1970 | giugno | 09/06/1970 | Roma | Redige il testamento. |
1971 | giugno | Parigi | Riceve il premio Cino del Duca per l’insieme della sua opera. E’ colpito da malore. | |
1971 | Roma | Premio Presidenza del Consiglio “Penna d’oro” per la letteratura. | ||
1971 | dicembre | 18/12/1971 | Avezzano | E’ ad Avezzano alla presentazione del libro di Luce d’Eramo, L’opera di Ignazio Silone. |
1972 | Laurea ad honorem, Università di Warwick, Inghilterra | |||
1972 | aprile | Roma | Giorgio Bocca (racconterà su La Repubblica dopo la morte di Silone, nel 1978) incontra Silone nel 1972: “ho conosciuto Silone tardi, ma in tempo per capire che cosa e’ costato ad alcuni intellettuali rimanere tali negli anni dello stalinismo… Come diceva Voltaire? ‘diffamate, diffamate, qualcosa resterà’. E di diffamazioni su di lui ne erano scese di continuo, gia’ durante la guerra partigiana: un traditore, un socialdemocratico amico della Cia, un informatore dell’Ovra, si’ un discreto scrittore gonfiato dalla propaganda americana. … e io nel ’72 incontro un vecchio con i polmoni a pezzi, che ansima, che deve fermarsi ogni tanto per riprendere il respiro: ma parla con l’intelligenza che non ha eta’, con il distacco che non concede spazio alle delusioni”. | |
1972 | agosto | 24/08/72 | Fiuggi | In convalescenza, in albergo scrive: “[…] ho sentito che un libro simile [Una manciata di more] non sono più in grado di scriverlo, da ogni punto di vista, e mi sono sentito un uomo finito. Forse mi passerà, almeno lo spero”. |
1972 | ottobre | Lugano | Nonostante le incerte condizioni di salute si reca in Svizzera, per una conferenza. | |
1973 | gennaio | Riceve la Légion d’Honneur, Francia | ||
1973 | novembre | Premio Gottfried Keller, Svizzera | ||
1974 | aprile | Nominato Cavaliere di Gran Croce, Repubblica Italiana | ||
1974 | novembre | In una lettera a Giselle Padovani scrive: “il lavoro langue come la salute, spero di andare avanti ancora per qualche anno.” | ||
1975 | agosto | Pescina | Partecipa a Pescina ai funerali di Giambattista Barbati, amico di adolescenza e militante comunista. Scrive a Margherita Pieracci Harwell: “dopo il funerale me ne sono tornato a Roma senza parlare con nessuno; a dire la verita’ senza che nessuno mi trattenesse”. Il cugino Raffaele in una intervista dopo la morte di Silone ricorda che “riparti’ immediatamente… stava gia’ in cattive condizioni”. | |
1976 | luglio | Roma | Iris Origo testimonia il ripiegarsi di Silone nella solitudine e nella meditazione. | |
1977 | Roma | Si aggravano le condizioni di salute. Subisce un delicato intervento chirurgico. | ||
1977 | giugno | Fiuggi | Dopo una grave crisi nella primavera, Silone soggiorna di nuovo a Fiuggi in convalescenza. Inizia a scrivere il romanzo, incompiuto, Severina, che, a cura e con testi di Darina (e presentazione di Geno Pampaloni), sara’ pubblicato nel 1981. Nell’ ottobre 1977, dopo la sua ultima partecipazione pubblica a una trasmissione di Vespa sui sessant’anni della rivoluzione d’ottobre, e’ nuovamente ricoverato in clinica a Roma sino a dicembre. | |
1978 | marzo | 20/03/1978 | Ginevra | Viene ricoverato alla Clinique Générale di Ginevra. |
1978 | agosto | 22/08/1978 | Ginevra | Muore alla Clinique Générale di Ginevra. |
1978 | agosto | 27/08/1978 | Pescina | Le ceneri di Silone, per volontà testamentaria, sono portate nel paese natale per essere sepolte “ai piedi del vecchio campanile di San Berardo, a Pescina, con una croce di ferro appoggiata al muro e la vista del Fucino in lontananza”. |