Silone aveva ripreso la milizia politica in Svizzera, nel Partito socialista, nel 1940.
Nel 1943 scrive il dramma Ed Egli si nascose, che viene pubblicato in tedesco nel 1944.
I temi, ripresi da Vino e pane, sono qui svolti in forma teatrale e ambientati nell’autunno del 1935. Il protagonista è sempre Pietro Spina, funzionario di partito aduso alla lotta clandestina, tornato di nascosto dall’esilio, benchè ricercato dalla polizia fascista, per spronare i compaesani a non rassegnarsi ed a ribellarsi al regime fascista.
Come in Vino e pane, nel dramma c’è l’incontro con i due compagni di partito che finiranno male: Uliva, il funzionario di partito che finirà suicida, e Murica, il giovane studente abruzzese divenuto spia della polizia fascista per debolezza di carattere e mancanza di ideali. Mentre Pietro Spina, forte, deciso e temerario, si è ribellato all’ordine sociale, perché lo rifiuta e lo disprezza e perciò lo combatte per una società più giusta; Murica, invece, è un debole divenuto presto un traditore, la cui spinta iniziale alla lotta politica era il timore ma anche l’invidia e la brama della società da cui si sentiva escluso.
Murica è inserito nella propria famiglia, ha entrambi i genitori viventi, è iscritto all’università, ha un lavoro, manca di autentica vocazione politica, ha paura degli sbirri e della prigione.
Pietro Spina è Silone stesso: orfano, gli è rimasta la nonna, da ragazzo aveva lasciato il collegio perché preda di una pazzia rivoluzionaria, è stato in esilio dove ha vissuto una cocente nostalgia, è infine sicuro delle proprie idee e manifesta il proprio disprezzo verso i delatori e traditori come Murica, tanto da offrirsi di ucciderlo lui stesso. Solo il riscatto di Murica con la morte in prigione spingerà Pietro Spina a perdonarlo.
Alla fine, Pietro Spina resta per combattere nella clandestinità contro il regime fascista.